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100% Frutta, 100% Cooperazione: il Gusto Autentico del Piemonte.
100% Frutta, 100% Cooperazione: il Gusto Autentico del Piemonte.

C’è un modo di fare agricoltura che guarda avanti, che rispetta la terra, chi la coltiva e chi la nutre. È l’agricoltura sostenibile promossa da Ortofruit Italia e Lagnasco Group, cooperative piemontesi che hanno saputo trasformare una filiera agricola locale in una rete internazionale, mantenendo però intatti i valori della cooperazione e della qualità.

Tra i tanti frutti di questo lavoro condiviso, spiccano le confetture, piccoli capolavori di genuinità che racchiudono tutto il sapore della frutta coltivata con cura e trasformata senza scorciatoie.

 

Solo frutta. E basta.

 

Le confetture firmate dal consorzio sono 100% frutta, senza glutine, senza pectina aggiunta, senza nulla che non sia strettamente necessario. La dolcezza proviene esclusivamente dagli zuccheri naturali della frutta, per un risultato sorprendente per gusto e leggerezza.

Ogni vasetto racconta una storia fatta di territorio, stagionalità e passione, dove le varietà locali e i piccoli frutti (come mirtilli, lamponi, more, ribes o baby kiwi) diventano protagonisti di un prodotto naturale, buono e sano.

 

Dal campo alla tavola, una filiera che rispetta

 

Dalla selezione delle migliori cultivar, alle tecniche agronomiche più attente, fino alla trasformazione in stabilimenti all’avanguardia: ogni passaggio viene curato nel dettaglio per garantire qualità, sicurezza e sostenibilità.

In un mondo agricolo spesso dominato dalla logica del profitto, questo consorzio punta invece su un modello in cui le cooperative collaborano tra loro, condividendo risorse, conoscenze e obiettivi comuni. Una scelta che fa la differenza, in campo come sul mercato.

Il segreto delle confetture di Lagnsco resta profondamente radicato nella terra piemontese, nelle pratiche agricole etiche, nel lavoro delle mani che raccolgono, selezionano e trasformano.

Perché anche un gesto semplice come spalmarle sul pane può diventare un atto di scelta consapevole: per sé, per gli altri e per il pianeta.

 

 

Prova il tuo gusto preferito, non potrai fare a meno anche degli altri!

Dalla Puglia con Dignità: il Tarallo che Nutre l’Anima.
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Taralli che sono molto più che un prodotto da forno: sono il frutto di un progetto sociale ambizioso e coraggioso.
Valdibella: Agricoltura Che Unisce, Nutre e Cambia il Futuro.
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Nel cuore della Sicilia, dove la terra è da sempre fonte di vita e fatica, è nata una cooperativa agricola con una visione radicale e profondamente umana.
Mela Annurca al Forno con Vino e Miele di Corbezzolo
Mela Annurca al Forno con Vino e Miele di Corbezzolo

La Mela Annurca è una varietà di mela tipica del territorio italiano, in particolare della Campania, riconosciuta con Indicazione Geografica Protetta come Melannurca Campana IGP.

 

È considerata la "regina delle mele" per il suo sapore unico, il profumo intenso e le proprietà nutrizionali. È spesso consigliata nelle diete per il suo effetto benefico sulla digestione e sulla salute in generale

Ricca di antiossidanti e polifenoli, utili per la salute cardiovascolare, contiene molte vitamine (soprattutto C e B1, B2) e sali minerali come potassio, ferro e fosforo. Aiuta a regolare il colesterolo e favorisce la digestione.

Oggi, grazie alla creatività di tanti chef, la mela annurca è diventata un must per comporre dessert naturali e gustosi!  

Vogliamo proporvi un dessert costruito con questo prezioso frutto, ispiratoci da Pasquale Alberico, autore del blog I Sapori del Mediterraneo.

Per la preparazione abbiamo selezionato il miele di corbezzolo prodotto da Terrantiga, l’unico collettivo apistico della Sardegna e, per la riduzione, il Casavecchia, vitigno italiano a bacca nera presente in Campania.



 

Ingredienti

 

  • 4 mele annurche
  • 1 bicchiere di vino Casavecchia
  • 5 cucchiaini di miele di corbezzolo Terrantiga

 

Preparazione

 

Le Mele

Lavate accuratamente le mele Annurche sotto acqua corrente e asciugatele con un panno di cotone.

Se desiderate un tocco più aromatico, potete incidere leggermente la buccia con un coltellino.

 

La Base Aromatica

In una teglia rettangolare, versate un bicchiere di vino Casavecchia e aggiungete un cucchiaino di miele di corbezzolo, mescolando delicatamente per amalgamare i sapori.

Adagiate le mele nella teglia, cercando di distribuirle in modo uniforme.

 

Caramellizzazione

Con un cucchiaino, versate un po’ di miele attorno al picciolo di ogni mela per esaltarne la dolcezza durante la cottura.

Se gradite, potete aggiungere una spolverata di cannella o scorza di agrumi per un aroma più intenso.

 

Cottura

Infornate in forno statico già caldo a 180°C per circa 30-35 minuti, o fino a quando la buccia inizierà a staccarsi leggermente e le mele diventeranno morbide.

Una volta cotte, lasciatele riposare nel forno spento per qualche minuto per intensificare i sapori.

 

Riduzione del vino e miele

Se il liquido di cottura risulta troppo liquido, trasferitelo in un pentolino e fatelo ridurre a fuoco basso fino a ottenere una consistenza sciropposa.

 

Servizio

Servite le mele calde, tiepide o fredde, irrorandole con la riduzione di vino e miele.

Per un tocco extra, guarnite con noci tritate, mandorle tostate o una pallina di gelato alla vaniglia.

 

 

Terrantiga aderisce a Generazione Honey, il progetto che intende valorizzare e promuovere i prodotti dell’alveare sostenendo la filiera apistica cooperativa italiana, quale esempio di eccellenza produttiva, sicurezza alimentare, genuinità, biodiversità e rispetto dell’ambiente. Il progetto è finanziato dal MIPAAFT.

 

Schiacciata Pugliese - Cipolle e Acciughe
Schiacciata Pugliese - Cipolle e Acciughe

Il grano duro Senatore Cappelli è una cultivar storica di frumento, selezionata agli inizi del XX secolo dal genetista Nazareno Strampelli. Prende il nome dal marchese Raffaele Cappelli, promotore della riforma agraria che distinse ufficialmente tra grani duri e teneri.

 

Diffuso nel Sud Italia, soprattutto in Puglia ed in Basilicata, rappresenta una delle varietà di grano più pregiate del nostro patrimonio agroalimentare.

Negli ultimi anni il rinnovato interesse verso i "grani antichi" ha portato a riscoprire il valore di questa varietà, apprezzata perché non geneticamente modificata e per le sue straordinarie qualità organolettiche e nutrizionali. Ricco di vitamine B ed E e con un alto contenuto proteico, il Senatore Cappelli è stato a lungo soprannominato in Puglia la “carne dei poveri”.

Oggi questo grano è la base per la produzione di farine biologiche di pregio e paste di alta qualità, capaci di mantenere sempre una cottura perfetta al dente.

 

La crescente domanda di prodotti naturali e salutari trova risposta nell’impegno delle cooperative locali, che valorizzano tradizione e sostenibilità.

 

Per la preparazione della schiacciata pugliese, protagonista del pranzo di oggi, abbiamo utilizzato la farina di grando duro Senatore Cappelli, prodotta dalla Cooperativa Palazzo Piccolo di Ascoli Satriano (FG).

 

La farcitura, invece, è un omaggio ad alcune delle eccellenze enogastronomiche italiane, selezionate con cura da SCIALARI bottega cooperativa nel cuore di Catania.

 

I capperi di Salina DOP al Sale Marino dell’azienda agricola Dott. Lorenzo Mirabito, dalla consistenza compatta e il sapore intenso, aromatico e pungente.

 

Il Tonno Rosso e i Filetti di Alici in Olio di Oliva , prodotti da Aciblù, cooperativa siciliana che lavora esclusivamente tonno pescato localmente, nel pieno rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema marino.

 

 

Procuratevi una teglia di 38,5 cm x 29 cm circa, mettete il grembiule e iniziamo!

 

Ingredienti per l’impasto della schiacchiata

 

  • 700 g di farina di Grano Duro Senatore Cappelli
  • 440 g di acqua
  • 4 g di lievito di birra
  • 1 cucchiaio raso di sugna
  • 22 g di sale

 

 

Ingredienti per la farcitura:

  • 1200 g di cipolla fresca
  • 1 cucchiaio e 1/2 di Capperi di Salina DOP al Sale Marino
  • 45 g pomodorino Pachino Secchi
  • 6 pomodorini freschi
  • 200 g di Filetti di Tonno in Olio d’Oliva Aciblù
  • 5 Filetti di Alici in Olio d’Oliva Aciblù
  • Olio extra vergine di oliva q.b.

 

 


Preparazione



1. Eliminate lo strato esterno delle cipolle e affettatele sottilmente. Cuocetele a fuoco medio in una padella con mezzo bicchiere d’acqua per circa 10-15 minuti, finché l’acqua non sarà evaporata.

Aggiungete mezzo bicchiere di aceto, alzate la fiamma e fatelo assorbire completamente.

Riducete nuovamente il calore, unite il sale, i capperi, i pomodorini secchi e freschi, e fate insaporire con un generoso filo d’olio extravergine per 5-6 minuti. .

 

2. Disponete la farina su una spianatoia, creando un incavo al centro. Sciogliete il lievito in una tazzina di acqua tiepida e versatelo nell’incavo. Aggiungete il resto dell’acqua e il sale, quindi iniziate a mescolare con le mani fino a incorporare tutta la farina.

Impastate energicamente fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.

Lasciate riposare per circa un’ora.

 

3. Dividete l’impasto in due panetti da circa 550 g ciascuno. Sistemate i panetti in un panno di cotone e poi in un contenitore, coprendoli con un panno umido. Fate lievitare per circa 6 ore, o finché l’impasto non sarà raddoppiato di volume. .

Infarinate la spianatoia e adagiatevi delicatamente l’impasto, sollevando i bordi del panno. Stendetelo con le dita, girandolo su sé stesso per ottenere uno strato uniforme. Trasferite l’impasto in una teglia precedentemente oleata con sugna o olio extravergine.

Distribuite il condimento di cipolle, tonno e alici su tutta la superficie dell’impasto.

Coprite con il secondo panetto, steso seguendo lo stesso procedimento.

 

4. Spennellate la superficie con olio extravergine d’oliva e bucherellatela con una forchetta. Infornate in forno preriscaldato a 250°C per 20-25 minuti, finché la superficie non sarà ben dorata.

 

Buon Appetito!

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Per accompagnare al meglio la schiacciata pugliese, ricca di sapori decisi e mediterranei, consigliamo di scegliere un vino che possa valorizzarne i contrasti e le sfumature aromatiche, come un Fiano di Avellino DOCG o un Rosato del Salento IGP.

Combattere lo Spreco Alimentare: Riutilizziamo Arance e Mandarini
Combattere lo Spreco Alimentare: Riutilizziamo Arance e Mandarini

La lotta contro lo spreco alimentare è tra ciò che ci sta più a cuore.

 

Con questo articolo vogliamo offrirvi soluzioni originali e sostenibili per riutilizzare arance e mandarini anche dopo averli consumati. Questi agrumi, simboli indiscussi della stagione invernale, non solo apportano numerosi benefici al nostro organismo, ma il loro profumo intenso li rende perfetti per utilizzi alternativi in casa e in cucina.

 

Scopriamo insieme come sfruttare al meglio ogni parte di questi frutti, contribuendo così alla tutela del nostro pianeta.

 

 

POT-POURRI PROFUMATO AGLI AGRUMI

 

Le bucce di arance e mandarini emanano un aroma fresco e persistente, capace di evocare dolci ricordi d’infanzia e l’atmosfera calda delle festività natalizie. Un ottimo modo per valorizzarle è creare un pot-pourri naturale e profumato.


È semplicissimo. 

 

1.  Sbucciate arance e mandarini e disponete le bucce su un termosifone o vicino a una fonte di calore per favorirne l’essiccazione. Durante questo processo, l’ambiente si riempirà di un piacevole profumo agrumato.

2.  Una volta essiccate, riponetele in un contenitore di vetro o in un sacchettino traforato.

3.  Per intensificare l’aroma, potete aggiungere spezie come cannella e anice stellato.

4.  I sacchettini profumati possono essere utilizzati per deodorare armadi, cassetti o ambienti domestici.

 

 

CANDELE BIOLOGICHE


Le candele, ideali per ottenere un clima riposante e accogliente, si possono realizzare grazie ad arance e mandarini, anche in versione biologica, in poche e semplici mosse.

Materiali necessari:

    • Arance o mandarini
    • Olio d’oliva
    • Coltello
    • Accendino

 

1.  Incidete la buccia del frutto a metà lungo tutta la circonferenza, facendo attenzione a non tagliare la polpa.

2.  Rimuovete delicatamente entrambe le semisfere di buccia, lasciando il picciolo bianco (che fungerà da stoppino) intatto all’interno.

3.  Nella semisfera priva di picciolo, praticate un piccolo foro per facilitare la diffusione della luce.

4.  Riempite l’altra metà della buccia con olio d’oliva, facendo in modo che il livello dell’olio arrivi poco al di sotto del picciolo.

5.  Inumidite il picciolo con l’olio e accendetelo con un accendino.

6.  Sovrapponete la calotta forata sopra la candela accesa per ottenere un effetto luminoso suggestivo.

 

Il risultato sarà una candela completamente naturale, capace di diffondere un delicato profumo agrumato e creare un’atmosfera accogliente.  

 

 

DECORAZIONI NATALIZIE


Per il periodo natalizio, c’è un trucco originale e a costo zero per decorare la vostra casa, sfruttando sempre bucce di arance e mandarini.

 

1.  Sbucciate gli agrumi e utilizzate un coppa pasta o delle formine per biscotti per ritagliare sagome decorative (stelle, cuori, alberelli, etc.).

2.  Realizzate un piccolo foro sulla parte superiore di ogni sagoma e infilate un filo di spago per creare ghirlande o decorazioni per l’albero di Natale.

3.  In alternativa, potete fissare un gancetto in fil di ferro per appendere le decorazioni direttamente ai rami dell’albero.

 

Queste decorazioni non solo daranno un tocco ecologico e naturale alla vostra casa, ma diffonderanno anche un piacevole aroma di agrumi.

 

 

POLVERE AROMATICHE PER LE VOSTRE RICETTE

Le bucce di arance e mandarini essiccate possono essere trasformate in una polvere aromatica versatile, ideale per esaltare il sapore di dolci e piatti salati.

 

1.  Fate essiccare le bucce per circa 24 ore vicino a una fonte di calore o passatele in forno a bassa temperatura per alcuni minuti.

 

2.  Una volta completamente asciutte, tritatele finemente con un mixer fino a ottenere una polvere sottile.

 

3.  Conservate la polvere in piccoli vasetti di vetro in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce diretta.

 

Utilizzi consigliati:

    • Aggiunta a impasti per torte, biscotti e budini.
    • Aromatizzazione di yogurt, gelati e infusi.
    • Per insaporire  salse, stufati e piatti a base di carne o verdure.




Non vi resta che sperimentare questi metodi sostenibili e condividere il piacere di un approccio più consapevole e rispettoso dell’ambiente. 🌱

Risotto con Zucchine, Fiori di Zucca e Gorgonzola DOP
Risotto con Zucchine, Fiori di Zucca e Gorgonzola DOP

Il mese scorso siamo stati in Piemonte, in occasione del premio Melograno, un riconoscimento annuale che celebra le migliori pratiche e l'impegno delle cooperative agroalimentari nel promuovere sostenibilità, responsabilità sociale e legame con il territorio.

 

In questa occasione, abbiamo avuto l’onore e l’incredibile piacere di assaporare il Gorgonzola Dolce DOP della Latteria Sociale di Cameri, un'eccellenza casearia piemontese da oltre un secolo.

Questo formaggio, prodotto con latte vaccino intero proveniente dagli allevamenti dei soci della Latteria, in provincia di Novara, si distingue per la sua straordinaria cremosità e il suo gusto delicatamente dolce dalle note piccanti.

 

Oggi vi proponiamo un’avvolgente ricetta invernale che ha come protagonista il Gorgonzola Dop della Latteria Sociale Cameri.

 

Nessuno vi giudicherà quando leccherete il piatto con le dita!

 

Ingredienti per 4 persone

 

  • 320g di riso carnaroli
  • 1 zucchina grande
  • 12 fiori di zucchina
  • 200g di Gorgonzola Dolce DOP Latteria di Cameri
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • Brodo vegetale q.b. - senza glutine o fatto in casa
  • Parmigiano grattugiato q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Pepe nero q.b.

 

Preparazione

 

1. Pulite delicatamente i fiori di zucchina, rimuovete il pistillo interno e lasciateli asciugare su carta assorbente.

Lavate e tagliate la zucchina a piccoli cubetti.

 

2. In una casseruola ampia, scaldate tre cucchiai di olio extravergine di oliva e fate tostare il riso insieme ai cubetti di zucchina. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare completamente.

Aggiungete gradualmente il brodo vegetale caldo, mescolando e aspettando che venga assorbito prima di versarne altro. C

ontinuate la cottura fino a quando il riso sarà al dente.

 

3. A questo punto, unite il Gorgonzola tagliato a pezzetti e i fiori di zucchina.

Mescolate bene per amalgamare i sapori, spegnete il fuoco e mantecate con qualche cucchiaio di Parmigiano grattugiato.

 

4. Completate con una generosa macinata di pepe nero e servite subito, ben caldo.

 

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Consigliamo di abbinarlo a un vino bianco strutturato e aromatico Gavi DOCG del Piemonte. Rotondo e minerale, dalle note di albicocca, pera ed erbe officinali, che si sposa perfettamente con piatti a base di formaggi freschi.

 Straccetti di Pollo alla Siciliana
Straccetti di Pollo alla Siciliana

Gli ottimi prodotti utilizzati per questa ricetta sono stati gentilmente offerti da Scialari, punto vendita catanese che, con il suo impegno quotidiano, valorizza cooperative e produttori del territorio siciliano guardando al mercato in modo innovativo, sostenibile, salutare ed etico.

 

L'obiettivo di Scialari è rendere l’eccellenza dei prodotti locali accessibile a tutti, con l’ambizione di contribuire anche alla crescita del capitale sociale e allo sviluppo delle comunità locali.

 

Questa accogliente bottega nel centro di Catania offre prodotti agroalimentari di alta qualità, provenienti da realtà virtuose legate al territorio siciliano, promuovendo un consumo consapevole e riscoprendo le relazioni tra alimentazione e benessere.

 

Storia, tradizioni, gusto e consumo responsabile sono i valori di Scialari. In primis, l'intento di recuperare il rapporto tra cibo e salute, contrastando la diffusione del cibo spazzatura e le abitudini sempre più distanti dalle antiche tradizioni.

Infine, connettere produttori e consumatori, offrendo ai primi opportunità di crescita e garantendo ai secondi maggiore consapevolezza e accessibilità. Il tutto promuovendo un modello cooperativo e collaborativo, capace di creare valore condiviso e sostenibile.

 

In quest'ottica, Scialari porpone i prodotti della tradizione siciliana, realizzati artigianalmente da cooperative locali, rispettando i ritmi delle stagioni e la sapienza tradizionale, in modo innovativo e sostenibile. Loro priorità è tutelare le caratteristiche, la stagionalità e le tradizioni, anche a scapito di quantità e continuità. Pertanto, i prodotti non saranno sempre tutti disponibili e si alterneranno con il susseguirsi delle stagioni e delle produzioni.

 

 

Mettiamo il grembiule e prepariamo i nostri Straccetti di pollo alla siciliana.

 

Ingredienti (per 4 persone)

 

  • 4 fette di petto di pollo non troppo sottili
  • 32 pomodori ciliegini secchi sottolio Agrologica Bio
  • 1 cucchiaio di Capperi di Salina DOP al Sale Marino - Azienda Agricola Dott.Mirabito
  • Origano di Sicilia bio q.b.
  • 1 spicchio d’aglio
  • Olio extravergine d’oliva q.b. Agrologica Bio
  • Sale q.b.



Preparazione

1. Iniziate sciacquando accuratamente i capperi, quindi metteteli in una ciotola colma di acqua per eliminarne il sale in eccesso che li conserva. Lasciateli in ammollo per circa un'ora, mescolandoli di tanto in tanto, e ricordate di assaggiarli per valutare il livello di salinità: il tempo di dissalazione può variare in base alla qualità e alla dimensione dei capperi.

Una volta pronti, scolateli e asciugateli delicatamente con carta da cucina

 

2. Nel frattempo, preparate petti di pollo, disponendoli su un tagliere e tagliandoli a listarelle uniformi. Scaldate, quindi, una padella capiente con due generosi giri d’olio extravergine di oliva e fatevi rosolare uno spicchio d’aglio fino a doratura, mescolando di tanto in tanto per sprigionarne il sapore.

 

3. Quando l’aglio sarà ben dorato, rimuovetelo dalla padella e aggiungete le listarelle di pollo. Cuocetele a fuoco medio, mescolando con cura, fino a farle dorare uniformemente, ottenendo una superficie croccante e un interno morbido.

 

4. A questo punto, aggiungete i pomodorini, i capperi precedentemente disalassati e asciugati, una spolverata di origano e un pizzico di sale. Proseguite la cottura per altri 2 minuti, mescolando delicatamente per amalgamare il tutto alla perfezione.
In pochi minuti, è tutto pronto: servite subito il vostro secondo ben caldo, per apprezzarne al meglio i profumi intensi e i sapori mediterranei.

 

 

Un vero tripudio di gusto, ideale per ogni occasione!

 

 

Tips & Abbinamenti: per esaltare i sapori mediterranei di questo piatto,consigliamo di pasteggiare con un Etna Doc, ovviamente, di Sicilia.

Alimenti e scadenze: gli 8 prodotti da controllare (e forse eliminare)
Alimenti e scadenze: gli 8 prodotti da controllare (e forse eliminare)

Nel 2020 abbiamo imparato a conoscere meglio la nostra dispensa, organizzandola con cura e ottimizzando le provviste per ridurre al minimo le visite al supermercato.


Ma proprio mentre riponiamo al loro posto le nuove provviste, capita di imbatterci in vecchi barattoli, pacchetti e confezioni rimaste lì dentro da chissà quanto tempo. Cosa fare in questi casi?

Tutto dipende dal tipo di alimento. E' fondamentale valutarne la salubrità, l’aspetto e l’efficacia prima di decidere se possono essere ancora utilizzati in cucina o se è giunto il momento di eliminarli.


Di seguito, una guida pratica agli 8 prodotti alimentari da controllare (e, se necessario, buttare), se dimenticati nella dispensa.

 

1. Lievito

 

Il lievito, che sia fresco o in polvere, è un ingrediente vivo e, se troppo vecchio, perde la capacità di far lievitare correttamente torte e panificati.

  • Lievito in polvere chiuso: può durare fino a un anno a temperatura ambiente.
  • Lievito in polvere aperto: meglio utilizzarlo entro un paio di mesi.

Ecco un trucco per verificare che sia ancora attivo: mescolate un pizzico di lievito in acqua tiepida e zuccherata. Se si forma della schiuma, è ancora utilizzabile.

 


2. Farina

 

La farina si conserva per circa 6-8 mesi. Dopo questo periodo, il sapore inizia ad essere stantio e potrebbero comparire farfalline e filamenti. Di certo, la durata cambia in base al tipo di farina:

  • Farine bianche (0 e 00): subiscono poche alterazioni e durano più a lungo.
  • Farine integrali (tipo 1 e 2): facilmente deperibili, tendono a irrancidire in 1-2 mesi, contenendo acidi grassi e una buona quantità di nutrienti.

 

Consiglio: Dopo l'apertura, conservatele in frigorifero per prolungarne la freschezza.

 

 

3. Spezie

 

A differenza di altri prodotti, le spezie non vanno a male, ma il loro sapore perde di intensità nel tempo, specie se in polvere o macinate. L’ideale è consumarle entro 3 mesi dall'acquisto per ottenere il massimo dell'aroma.


Se il colore inizia a sbiadire (ad esempio, una curcuma o un curry poco brillanti), è il momento di sostituirle. 

 

4. Lenticchie

 

Le lenticchie secche devono essere conservate in un luogo fresco e asciutto. Se esposte all’umidità, possono assorbire acqua e assumere un sapore acidulo.

L'ideale è consumarle entro un anno dall'acquisto.

 

 

5. Riso

 

Se conservato in una confezione chiusa, può durare a lungo, anche oltre la data di scadenza. Una volta aperto è, invece, meglio consumarlo nel minor tempo possibile: infatti, cambia la sua superficie, richiederà più tempo di cottura, con il rischio di perdere di cremosità.

 

Suggeriamo di conservarlo in un contenitore ermetico per preservarne la qualità.

 

 

6. Bicarbonato

 

Come il lievito, il bicarbonato perde d'efficacia con il tempo. Sebbene non rappresenti un rischio per la salute, un bicarbonato che ha superato la data di scadenza rende meno soffici torte e dolci.

 

Consigliamo di utilizzarlo non oltre 6 mesi dall'apertura.

 

 

7. Aceto

 

L'aceto, di nuovo come il lievito, è un ingrediente vivo e ricco di microorganismi. Sebbene non possa andare a male, può fermentare e sviluppare la “madre”, ovvero un accumulo di lieviti leggermente viscidi ma totalmente innocui. Può scolorire o sviluppare dei sedimenti e variazioni nel profilo aromatico.

 

Consigliamo di conservarlo in frigorifero per rallentarne la fermentazione.

 

8. Caffè

 

Al momento della macinazione, il caffè inizia a perdere nutrienti e intensità di sapore. Per poterlo conservare al meglio, lasciatelo all’interno della confezione originale, progettata per agevolare la fuoriuscita di gas e non far penetrare la luce.

 

Consigliamo di conservarlo in un luogo fresco e buio, come il frigorifero, per evitare che il calore faccia irrancidire gli acidi grassi contenuti nei chicchi di caffè (e, naturalmente, nella polvere macinata).



 

Abbiamo imparato a riconoscere gli alimenti dimenticati in dispensa: un ottimo modo per ridurre sprechi e organizzare meglio la nostra cucina.

 

Con un po' di attenzione, possiamo evitare di buttare via cibo ancora buono e migliorare la qualità dei nostri piatti.